Lago Ischiator di mezzo 2410m -17 giugno 2012- (Valle Stura-CN)


Era da un po’ che pensavo al lago di mezzo dell'Ischiator (in realtà due laghi molto vicini), anni fa ero stato nei dintorni durante un trekking e quest'inverno ci sono passato letteralmente sopra durante la salita alla vetta. Bene, oggi si sale senza saper bene cosa potersi aspettare da un laghetto glaciale così in quota. Non siamo proprio mattinieri, io e Manu partiamo, zaini a spalle, soltanto verso le 10.30. Il sole è alto e caldo, arrivare al rifugio Migliorero ci cuoce letteralmente, ma ormai non si torna più indietro anche se la vista del costone dove dovremo arrivare non mi rincuora per niente. Passati i laghetti bassi ai piedi del rifugio, inizia il sentiero più ripido che dopo un'oretta e un attraversamento su neve ci porta nella conca del lago. Qua la vista sulla valle è stupenda e dominata dalla presenza massiccia della cima dell'Ischiator. Il pensiero va alla bella gita sulla vetta con Andrea di quest'inverno, dove al ritorno siamo sfrecciati con le tavole sul lago coperto di neve; mi promisi che ci sarei tornato per un'immersione e ora, dopo pochi mesi, eccomi qua a preparare l'attrezzatura subacquea a pochi passi dall’acqua. Tranne me e Manu non c'è nessuno, e questo rende l’ambiente ancora più caratteristico. Raccolte le pietre di zavorra, non mi resta che aprire la bombola ed entrare in acqua. Accendo la macchina fotografica e inizia l'esplorazione. Come presumevo la profondità non è abissale, ma in compenso la visibilità è ottima e posso sbizzarrirmi con le foto. La cosa che noto subito è la grande compattezza del limo presente sul fondo; forse il ghiaccio che si crea in inverno raggiunge spessori tali da comprimere letteralmente i depositi. Nella parte ovest trovo tutta una zona con uno strano colore rossastro dovuto probabilmente alla presenza di ferro, mentre il sole fa dei giochi di luce incredibili e posso vedere la punta dell'Ischiator tremolare sulla superficie. Intravvedo del filo spinato e rispettivi paletti di sostegno, e qualche metro dopo noto uno strano movimento dal fondo. Mi avvicino ed ecco come dei piccoli getti d'acqua invisibili fanno danzare sabbia e pietroline... strano ma interessante fenomeno, probabilmente una piccola sorgente sgorga sotto il fondale del lago. Continuo a godermi il paesaggio pieno di luci e di colori ma qualcosa mi dice che bisogna tornare in superficie... il freddo! Soddisfatto, esco da questo nuovo lago, e Manu è lì che mi aspetta anche lei infreddolita... il sole va e viene e anche fuori non fa caldissimo. Ho smesso di tremare solo dopo aver rimesso lo zaino in spalla e iniziato la discesa. Ovviamente tappa al rifugio Migliorero, dove ricompenso dalle fatiche anche lo stomaco affamato! Saluti a Valentina e Oscar i gestori del rifugio che sicuramente rivedrò presto... altri laghi in zona. 

 

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